Palermo: Ospedale “Cervello”, ancora ferma la procreazione medicalmente assistita

Nonostante l’annunciata riapertura del 17 maggio, la procreazione medicalmente assistita a Palermo non è finora ripartita a causa della mancanza del personale dedicato, infatti, quando è stato chiuso il reparto di “Ostetricia e Ginecologia” dell’ospedale “Cervello” a causa dell’espandersi della pandemia, i due biologi a tempo determinato sono andati via, perché non c’era alcuna certezza sul loro futuro. Si prosegue con l’attività ambulatoriale di visite e calendarizzazione, ma non si possono ancora effettuare i pick-up e gli impianti, con notevoli ritardi per le coppie che hanno necessità di affidarsi alla fecondazione assistita. In questa situazione le tempistiche sono sempre fondamentali e ogni perdita di tempo potrebbe rivelarsi negativamente decisiva. Una lettrice di Insanitas, ad esempio, ci segnala di essere al limite per poter usufruire del servizio con il Sistema Sanitario Nazionale perché a settembre compirà 43 anni e rischia di dover sborsare la somma intera, invece del ticket di 1.000 euro (che tra l’altro è tra i più alti di Italia nei sistemi convenzionati).